La Terra Trema 2022, straordinario successo di pubblico

La Terra Trema edizione 2022

Dopo due anni i vignaioli sono tornati a popolare i padiglioni del centro autogestito Leoncavallo di Milano. La Terra Trema 2022, una delle più belle fiere di vini (più o meno) naturali, aveva rinunciato a esserci negli anni 2020 e 2021 a causa delle restrizioni dovute al covid. Chiedere il green pass, misurare la temperatura, accertarsi che le mascherine fossero indossate tra un sorso e l’altro, avrebbe snaturato l’anima di questa manifestazione incentrata sulla spontaneità, sul guardarsi in viso, sul comunicare, conoscersi e sorridersi. Finalmente quest’anno la manifestazione si è tenuta ed è stata un successo. Sabato 26 novembre 2022 c’eravamo anche noi di Enoteca Liquida a spasso tra i quasi cento stand di altrettanti produttori. Abbiamo rivisto e salutato vecchi amici, ma soprattutto abbiamo fatto la conoscenza di nuovi vignaioli e dei loro piccoli capolavori.

Impossibile, davvero, avvicinarsi a tutti gli stand. Sabato pomeriggio il Leoncavallo è stato letteralmente preso d’assalto. Una folla di felici, allegri e pacifici amanti del buon vino ha affrontato una luna coda all’ingresso per poter accedere alla fiera. Ci dispiace tanto non aver potuto fare la conoscenza di numerosi vignaioli, ma avremo altre occasioni. Intanto riportiamo qui alcune belle impressioni che abbiamo raccolto.

Piacevolissima la conoscenza di Guido Zampaglione, vignaiolo in Piemonte ma che annovera nella sua “scuderia” di vini un outsider: il Sancho Panza, un fiano prodotto in Alta Irpinia nella tenuta di suo padre Michele (azienda agricola Il Tufiello). Un vino particolare, insolito per il nostro palato, ma straordinariamente buono. Come tutti i vini di Guido anche questo fiano nasce per invecchiare. L’annata in corso di Sancho Panza, infatti, è il 2019. Da provare.

Da quel di Momperone (Alessandria) è arrivato Massimiliano Murgo del Vino e le Rose, con qualche piacevole novità. Al di là della nuova etichetta della Fattoria di Athena (adesso solo semplicemente Athena), Massimiliano ha riproposto Aurora, il rifermentato in bottiglia di timorasso che nell’annata 2021 si presenta perfezionato, con una naso decisamente migliorato. Insomma, dopo l’esperimento dell’anno prima la replica ha sortito i risultati sperati.

Sempre di Massimiliano Murgo un altro rifermentato, questa volta in lattina, un vino di uve cortese (che avremo presto nel nostro shop online). Una bolla naturale, vivace e beverina. La veste grafica è accattivante, non c’è che dire. Si inserisce perfettamente nell’onda crescente dei vini in lattina che si stanno facendo apprezzare sempre di più dai ragazzi grazie a un “format” che svecchia il concetto del vino e lo avvicina alla birra.

Delle marche è un rosato che abbiamo particolarmente apprezzato, quello di Vigneti Vallorani. Cinque in vitigni che l’azienda coltiva in quel di Colli del Tronto (Ascoli Piceno): passerina, trebbiano, pecorino, montepulciano e sangiovese. Dall’incontro delle due uve a bacca rossa nasce il rosato che abbiamo gradito per l’equilibrio tra acidità e morbidezza, oltre che per la straordinaria scorrevolezza. E’ un rosato da uve sangiovese (75%) e montepulciano (25%). Le uve, raccolte a mano in cassetta nei nostri vigneti di 10 anni, vengono lasciate macerare sulle bucce per 24 h. Fermentazione spontanea in piccoli tini d’acciaio ed affinamento per 6 mesi cui lieviti con batonnage ogni 15 giorni.
Belle anche le etichette. Tutte le bottiglie dell’azienda sono vestite con opere d’arte di artisti locali e i nomi dei vini sono ispirati alla tradizione picena e alla storia della famiglia Vallorani.

Andando ancora più a sud ci siamo imbattuti in vini molto interessanti e di facile e scorrevole beva come piacciono a noi. Della salernitana Cantina Bianco è Iango. Si tratta di un blend di malvasia, moscatello selvatico e una piccola percentuale di Fiano, vinificato con macerazione pellicolare, sosta in acciaio così da non mantenere i sentori originari. Dopo circa otto mesi, dopo l’imbottigliamento, il vino si presenta leggermente ambrato alla vista, inebriante al naso, fresco in bocca.
In Abruzzo abbiamo fatto la conoscenza delle divertenti bottiglie di Emanuele Rasicci. Anche qui abbiamo trovato un rosato davvero niente male e bianchi freschi ma tendenti a una certa complessità (a prezzi davvero interessanti).

Risalendo lo stivale abbiamo fatto visita a una cantina relativamente vicina a noi (che siamo di Como): siamo andati allo stand di Stefano Beltrama (Albosaggia, nel Sondriese). Che bello fare la conoscenza di un rosato ancestrale valtellinese. La bolla fine e allegra di “Lo, Ancestrale” (il nome ne spiega a colpo d’occhio il metodo di vinificazione) impreziosisce e vivacizza il nebbiolo che in questo vino trova nuova e originale espressione.

Il nostro tour a La terra Trema 2022 non si è, ovviamente, limitato a questi produttori e a questi vini. Elencare tutti quelli che abbiamo provato e conosciuto sarebbe impossibile, ma ci teniamo a citare “vecchie” conoscenze, come l’amica Anna di Cascina Boccia, e altri amici che sono già presenti nel nostro shop, come Cascina Tavijn e Cascina Gasparda.