Partiamo dal termine internazionale con il quale sono conosciuti i cosiddetti vitigni resistenti: Piwi in estrema sintesi non è nient’altro che l’acronimo della parola tedesca pilzwiderstandfähig che significa letteralmente “resistente ai funghi”. L’utilizzo di un lemma di lingua tedesca è dovuto al fatto che proprio la Germania sia il Paese in cui più di altri si è diffusa la selezione di viti resistenti alle malattie fungine. A seguire ci sono paesi Paesi come Austria e Svizzera. In Italia le regioni dove si sono diffuse di più le varietà Piwi sono Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Ma anche in Lombardia non mancano fulgidi esempi di cantine incentrate sulla produzione da viti resistenti: una su tutte Nove Lune di Alessandro Sala.
E’ proprio con Nove Lune che abbiamo fatto il nostro primo approfondito incontro con la varietà delle viti Piwi. La filosofia che vi sta dietro è per certi versi semplice. Semplice ma niente affatto scontata se si guarda al panorama tradizionale della produzione vitivinicola del Belpaese, fortemente incentrata sui vitigni più classici, famosi e, aggiungiamo noi, blasonati. Il concetto fondamentale è che una vite più resistente alle malattie è una pianta che necessita meno di trattamenti fitosanitari. Significa ridurre al minimo o azzerare interventi di sorta per la protezione delle piante. Si possono ridurre persino quelli a base di zolfo e rame che sono praticamente onnipresenti (e vengono tollerati e accettati) anche in tutte le vigne dei produttori che definiamo naturali.
I vitigni resistenti sono frutto di incroci (o ibridazioni) e non certo di modificazioni genetiche. S’incrocia una varietà di vitis vinifera – tendenzialmente una specie europea – con una vite resistente alle malattie, come certe di origine americana o asiatica. Le prime portano nel proprio patrimonio genetico, la bontà e la qualità del frutto, le seconde la resistenza alle malattie fungine (e non solo). Dopo una serie di incroci si riesce ad ottenere un vitigno che abbia entrambe le caratteristiche. Le principali viti resistenti europee sono Bronner, Cabernet Blanc, Cabernet Cortis, Julius, Ravat Blanc, Johanniter, Gamaret, Prior, Leger e Solaris.