Vini (e vitigni) abruzzesi

Vini naturali abruzzesi: Cristiana Galasso/

L’Abruzzo è una regione che negli ultimi anni sta conoscendo una continua espansione dei terreni coltivati a vite con finalità di produzione vinicola. A farla da padrone, tra i vitigni, è certamente il Montepulciano che era già presente in Abruzzo almeno del Settecento. Oggi è il vitigno che sta conoscendo la maggiore diffusione in questa regione, tanto è vero che rappresenta il 70% dei nuovi impianti degli ultimi anni. Subito dopo di lui c’è il Trebbiano. Parlando di vini naturali abruzzesi uno dei nomi più ricorrenti è sicuramente quello di Emidio Pepe, noto soprattutto proprio per il suo Montepulciano e il suo Trebbiano, diventati ormai simbolo dell’eccellenza vinicola dell’Abruzzo tanto da essere ricercati e ambiti indipendentemente dal fatto che siano naturali o meno. Sono vini ben fatti, punto. Un’altra cantina eccellente è Feudo d’Ugni, i cui Trebbiano (Lama Bianca) e Montepulciano (Lusignolo e Fante) coniugano originalità e tradizione.

Ci sono però vitigni meno “blasonati” che rappresentano e descrivono il territorio forse meglio, o comunque in modo più schietto, degli ingombranti Montepulciano e Trebbiano e che sono stati scelti da diversi vignaioli per i loro vini naturali abruzzesi. Parliamo di due vitigni autoctoni abruzzesi: Malvasia, Monsonico, Cococciola, Passerina e Pecorino sono tutti vitigni autoctoni a bacca bianca che rappresentano intimamente il territorio abruzzese.

La Malvasia non è certo un’esclusiva dell’Abruzzo ma si trova come vitigno autoctono anche in altre regioni. Il vino ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati, leggermente amaro con un sapore secco, equilibrato e persistente.

Del Montonico non si sa sa con esattezza se sia autoctono ma certamente è in Abruzzo la prima attestazione. Colore giallo paglierino e odore gradevole, delicatamente fruttato con sentori di erba fresca, fieno e oliva. Vi si ritrova anche la frutta matura come banana, ananas e melone bianco. In bocca è fresco, delicato con retrogusto gradevolmente amarognolo, buon corpo, persistente.

La Passerina appartenente alla famiglia dei trebbiani. E’ un uvaggio caratterizzato da maturazione medio tardiva. Vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, a volte dorati. Al naso è fruttato al floreale, ma anche speziato. Il sapore è acidulo con retrogusto amarognolo ma con una buona struttura.

Il Pecorino vitigno a bacca bianca che matura abbastanza precocemente. Il ventaglio di profumi va dal floreale al fruttato passando per lo speziato. E’ un vitigno autoctono abruzzese che si è saputo far conoscere e apprezzare molto negli ultimi anni. Esempi di Pecorino abruzzese nella cantina di Enoteca Liquida sono quelli di Emidio Pepe e Cantina Wilma. Si tratta di due pecorini completamente diversi ma che offrono due punti di vista differenti nell’interpretazione di questo vitigno. Sonio distanti tanto nel gusto che nel prezzo.