Descrizione
Due parole in più sul Teroldego Morei di Foradori
Il Teroldego Morei di Foradori viene vinificato in anfore di terra cotta che si chiamano Tinajas. La vinificazione avviene in modo lento e la macerazione sulle bucce dura fino a 8 mesi. Ne nasce un vino naturale rosso rubino scuro, intenso. E’ prodotto dall’uva di una singola vigna da cui prende il nome. Tra i vini pensati e prodotti da Elisabetta Foradori questo forse più di tutti rappresenta la massima espressione del suo amore per il teroldego. Ma è un vino che rappresenta un’eccellenza a prescindere dalla visione del vino naturale e biodinamico di cui è un esempio. Elisabetta Foradori è considerata un’icona di questo vitigno a cui ha legato il suo nome tanto da essersi meritata l’appellativo di “signora del teroldego”.
Teroldego Morei di Foradori appartiene alla scuderia delle Triple A. E’ l’ennesima dimostrazione di quanto il marchio di vini naturali inventato da Velier abbia saputo coinvolgere preziosissimi vini naturali. Foradori è in Trentino un bell’esempio di coltivazione biodinamica con particolare attenzione al territorio e alle varietà di vitigni autoctoni. Non è un caso che Elisabetta Foradori quando prese in mano l’azienda, nel 1984, decise di abbandonare le varietà internazionali alloctone, come il merlot e il cabernet. I suoi 25 ettari sono ora coltivati solo con vitigni autoctoni: manzoni bianco, nosiola, pinot grigio, teroldego.
Con le sue uve bianche e le uve rosse Foradori partecipa al progetto dei vini WAW firmati Triple A. Il 78% di uve rosse e il 22% di uve bianche vinificate in anfora danno vita a uno straordinario vino naturale di grandissima beva prodotto in sole 466 bottiglie. Un vino insolito, originale e di grandissima beva, espressione multicolore del territorio dove si trovano le vigne. Un vino in cui ritrovare un piccolo e simpatico affresco degli uvaggi di Foradori.