Descrizione
Slatnik Radikon: come iniziare ad amare il vino naturale
Slatnik di Radikon è sicuramente un vino ideale per iniziare a conoscere il mondo dei vini naturali. Sebbene rompa gli schemi della convenzionalità non si presenta pulito e preciso. Insomma, proprio la sua originalità “non eccessiva” è il giusto compromesso per cominciare a capire che esiste un universo vitivinicolo tutto da scoprire, in grado di rivelare nuovi tratti, nuovi profumi e nuovi sapori. Circa il 10% della produzione di Radikon è destinata a questo orange wine fatto con uve Chardonnay e Friulano. La macerazione estrae da queste uve a bacca bianca e dalle loro bucce tutti gli elementi caratterizzanti, a partire dal colore. Parliamo, dunque, di un macerato perfetto per iniziare ad esplorare la incredibile varietà delle produzioni artigianali non solo del Friuli ma in generale della Penisola.
Personalità e tradizione
Slatnik è il frutto della creatività di Sasa che ha voluto imprimere la sua personalità pur rimanendo nel solco della tradizione famigliare avviata dal padre. Le macerazioni più brevi danno vini armoniosi e non troppo irruenti, soprattutto al palato, favorendo leggermente la bevibilità sul tratto “meditativo”. La capacità evolutiva e il potenziale di invecchiamento restano però tratti distintivi anche in questi vini. Nell’areale di Oslavia – quartiere di Gorizia dove da sempre vive la famiglia Radikon – crescono le vigne dalle quali provengono le uve dello Slatnik. Siamo nel Collio, in prossimità del confine con la Slovenia. Qui si incrociano antichi retaggi italo-slavi che, in qualche modo, hanno condizionato il modo di vivere e approcciarsi all’attività vitivinicola. Trattandosi di una cantina della scuderia delle Triple A, l’approccio di Radikon è improntato al pieno rispetto della natura e dell’inclinazione dei vitigni allevati, dai più tipici del territorio a quelli più tradizionali. Parliamo di Chardonnay, Friulano (ex Tocai), Pinot Grigio, Ribolla, Sauvignon Blanc, Merlot, Pignolo, Pinot Noir.