Descrizione
Noah, un originale e resistente Timorasso dell’Oltrepò Pavese
L’uva con la quale è fatto il vino Noah deriva dal vigneto di Timorasso impiantato dopo una tempesta che causò una frana. Da qui la simpatica etichetta che raffigura Noè dopo il diluvio universale (sullo sfondo l’arca arenata su un monte). Siamo nell’Oltrepò Pavese, a Rivanazzano Terme, dove il compianto vignaiolo Paolo Macconi ha intrapreso l’attività vitivinicola nel 2003 insieme alla figlia Martina che ora conduce l’azienda. Di fatto nulla è cambiato nella filosofia produttiva che resta improntata al rispetto del territorio e a pratiche non interventiste secondo l’agricoltura biologica (l’azienda ha la certificazione Bios).
Le vigne di Ca’ del Conte sono tenute inerbite e vengono coltivate senza pesticidi chimici di sintesi. L’azienda gestisce l’inerbimento con sfalci periodici e saltuarie lavorazioni del terreno attorno ai ceppi. In vigna si persegue costantemente l’obiettivo l’obiettivo di rendere le viti più forti e sane affinché si difendano da sole dagli attacchi di parassiti e malattie. In questo modo anche l’utilizzo di rame e zolfo possono essere ridotti al minimo. Durante il ciclo vegetativo si interviene con operazioni di potatura verde, selezionando manualmente i germogli, spollonando e cimando le viti in caso di necessità.
Il periodo di vendemmia è a fine settembre. I grappoli vengono selezionati in vigna e raccolti a mano per poi essere trasportati in cantina in cassette da 18 chilogrammi. Le uve pigiadiraspate fermentano in contenitori di acciaio e senza controllo di temperatura. Le bucce per produrre il Noah restano a contatto con il mosto per oltre un mese. Dopo la svinatura il vino ha sostato in contenitori di vetroresina fino a settembre 2019 e ha proseguito l’affinamento in bottiglia. Vino prodotto, senza nessun processo di filtrazione meccanica in vinificazione e in imbottigliamento. Da segnalare un certo residuo zuccherino dalla presenza non invasiva ma discreta.