Descrizione
Due parole in più sul Greco Bianco dell’Archetipo
Il Greco Bianco de L’Archetipo si presenta e si fa conoscere come un vino onesto, fresco e profumato. In bocca è avvolgente e ricco e dimostra tutta la maturità del frutto, ma mantiene comunque una spiccata bevibilità e agilità, grazie anche a una finale caratterizzato da sapidità.
Oltre al Greco Bianco, L’Archetipo produce vini da altri vitigni autoctoni, come il Primitivo (vinificato anche in rosato), l’Aglianico, il Negroamaro, il Fiano. Ma ci sono anche vitigni ormai dimenticati come Maresco, Marchione e Susumaniello.
L’Archetipo è un’azienda di Castellaneta, ai piedi della Murgia barese, non lontano da Altamura. Fondata da Francesco Valentino Dibenedetto, contadino dalla nascita, che in seguito diviene anche agronomo. Dagli anni ’80 inizia la conversione dell’azienda all’agricoltura biologica passando poi, nel 2000, alle pratiche biodinamiche. Dopo qualche anno si accorge che c’è ancora qualcosa che impedisce il ritorno alla situazione archetipica del suolo e della vigna. Ispirandosi alle pratiche non-interventiste di Masanobu Fukuoka, in cui le sinergie tra tutti gli anelli dell’ecosistema sono innescate, si passa all’agricoltura sinergica, senza più la pratica dell’aratura.
In cantina, che è stata costruita integralmente in tufo, l’obiettivo primario è quello di lasciare invariato il gusto, il profumo e il colore del frutto; le fermentazioni avvengono esclusivamente per mezzo dei lieviti indigeni e non avvengono filtrazioni. Ne scaturiscono vini sinergici e puri.
L’abbiamo bevuto!
Il colore si presenta di un giallo paglierino, con leggeri riflessi dorati.
Al naso il profumo rivela sentori di frutta con note di frutta tropicale (ananas), ma domina la mela verde. Non mancano sentori floreali con una lontana vibrazione di miele.
In bocca è fresco e vivace, con un retrogusto minerale. Nel complesso è equilibrato e di corpo medio-leggero. Il vitigno è ben presente nel gusto. Servire a una temperatura di 6°-8°.
