Descrizione
Fol, un bianco piemontese tra follia e magia
Il Fol di Ezio Cerruti nasconde nel suo nome l’essenza della produzione di Ezio Cerruti. Fol gioca sull’assonanza con Sol, il primo vino da “solista” fatto da Ezio quando decise di continuare in solitaria l’attività di vignaiolo. Ma Fol significa “follia”. Già, perché quando Cerruti decise di vinificare secco il Moscato bianco in una terra come quella piemontese della provincia di Cuneo, tra Langhe e Monferrato, l’impresa suonava folle, anti-convenzionali. Eppure il vino che ne uscì fu una vera magia che si rinnova anno dopo anno, di annata in annata.
Le uve di questo bianco fermo nascono in vigne situate a circa 400 metri sul livello del mare, su versanti collinari piuttosto scoscesi. La conformazione del terreno è stata un’altra sfida per Ezio Cerruti, ma la sfida più grande, come spesso avviene per i vignaioli che desiderano produrre vini naturali, è stata quella di coltivare evitando l’uso di prodotti chimici di sintesi. In cantina la filosofia non interventista continua fino all’imbottigliamento. Il Cerruti Fol colpisce per il contrasto tra ciò che esprime al naso con quello che rivela al palato. Profumi aromatici che in bocca diventano eleganza, finezza e freschezza tra le quali emerge una discreta mineralità.
Genio e follia, potremmo dire nel descrivere questo vino anticonvenzionale. Del resto Ezio Cerruti non ricerca la perfezione ma l’originalità, anzi, l’unicità. I suoi vini sono inimitabili perché non desiderano conformarsi agli schemi tradizionali. L’etichetta è rappresentativa di questo concetto. Le forme sembrano coincidere perfettamente, ma non è così. Il cerchio bianco è leggermente più grande della sagoma in cui sembra volere entrare. Ma proprio per la sua dimensione impercettibilmente maggiore non riuscirà mai entrare nel buco. Questo perché, forse, la perfezione non esiste. Ecco che anche nell’etichetta c’è un altro tocco di creatività di Cerruti.