Buondonno
A Castellina in Chianti, nella frazione La Piazza, al confine con la provincia di Firenze, inizia nel 1988 l’avventura di Gabriele Buondonno e Valeria Sodano. Napoletani di sangue, in questa terra di Toscana rilevano, un po’ per gioco un po’ per vocazione, un vecchio podere. Da allora dedicano anima e corpo ad una produzione il più naturale e semplice possibile, con il minor dispendio energetico possibile, senza rinunciare alla massima qualità dei prodotti.
Sin dall’inizio optano per un’agricoltura biologica: si possono definire pionieri, tant’è che rientrano tra i primi 20 produttori biologici della regione, certificati nell’1989. Oggi lavorano più di 12 ettari, su un terreno a 450 metri di dislivello, decisamente vocato alla produzione, con vigne esposte su tutti i versanti della collina, su terreni argillo-calcarei resi drenanti dal solido scheletro pietroso.
Grandi vasche di cemento e di acciaio permettono una fermentazione naturale attivata dai lieviti autoctoni dei diversi vitigni coltivati. Sono infatti molte le varietà coltivate, per curiosità e sperimentazioni, che portano la coppia di coniugi a ottenere differenti vini: ma il vitigno maggiormente rappresentato è naturalmente il Sangiovese che si ritrova in purezza nel Chianti Classico, nella Riserva di Chianti Classico e nel Rosso Toscano, principali prodotti aziendali sia per quantità che per tipicità. A questi si affiancano anche vitigni come il Trebbiano, Syrah e Cabernet Franc toscani.
Info utili
L’azienda: Azienda Agricola Casavecchia alla Piazza di Gabriele Buondonno
Indirizzo: Località La Piazza, 37 – 53011 Castellina in Chianti (Siena)
Telefono: +39 0577 733662
Cell.: +39 333 6456680
E-mail: buondonno@chianticlassico.com
Curiosità
Nelle mappe dei Capitani di Parte Guelfa del 1549, Il podere appare in chiara evidenza ed è segnato come “luogo di Lionardo Buonarroti”, nipote di Michelangelo. Il vino prodotto in questa zona era rinomato: “preferirei avere due barili di trebbiano piuttosto che otto camicie” scrive Michelangelo a Lionardo, aggiungendo di volerne far dono al Papa.