Arnaldo Rossi

Arnaldo Rossi

A metà strada tra Perugia e Arezzo, con lo sguardo sulla splendida Val di Chiana decantata da Goethe nel suo “Viaggio in Italia”, si erge Cortona. All’interno della antiche mura di questa bella cittadina, in Toscana per un soffio ma scortata a vista da sui millenari fondatori umbri, troviamo la Taverna Pane e Vino, un locale ricavato nelle cantine di un palazzo del 1300.
Dopo aver passato anni a proporre vini naturali nel suo ristorante, il proprietario, Arnaldo Rossi, ha ritenuto fosse giunto il momento di produrre un vino tutto suo. Così, nel 2004, ha deciso di piantare le sue prime vigne ad alberello in un piccolo appezzamento della Val di Chio. Toscano doc, Arnaldo ha scelto il Sangiovese, pensando di restituire un minimo di dignità a un’uva che in queste zone è stata spesso trascurata in favore dei più facili vitigni internazionali.
Insieme all’agronomo Ruggero Mazzilli, con cui ha lavorato alla ricerca di una viticoltura sostenibile e naturale, è iniziata una bella avventura enologica che ha portato a una prima vendemmia nel 2007. Un anno dopo, sui tavoli della sua rinomata taverna, è così arrivato anche Dodo, il vino dedicato a suo figlio e a Fabrizio de Andrè, una loro comune passione.
Nel 2009 la produzione ha iniziato a salire oltre le 300 bottiglie e Rossi ha piantato un’altra piccola vigna, sempre con l’intento che il suo Dodo continuasse a essere solo la più pura espressione del lavoro, della natura e della sua passione.
Passati oltre 10 anni, i vini di Arnaldo Rossi sono cresciuti in tutti i sensi. Al “vecchio” Dodo via via si sono aggiunti il Gemma Rosa, il Frizzese, il Cibino, l’Help. l’Acuto e il Sella d’Acuto. Un bella famiglia di “piccoli” vini splendidi.

Info utili

Indirizzo: Piazza Signorelli, 27 Cortona (AR)
Telefono: 0575.631010 – 347.3493583
E-mail: taverna@pane-vino.it

Cortona

Fondata 3000 anni fa dagli Umbri, Cortona divenne un’importante lucumonia etrusca col nome di Curtum nell’VIII sec. a.C. Fu poi dominata dai Romani e dai Goti, prima di diventare un libero comune nel XII secolo ed essere ceduta per un periodo alla Repubblica di Firenze.
Da non perdere sono Palazzo Casali e il Museo MAEC, che racchiudono tesori di arte etrusca, romana e medievale; il Duomo e il Museo Diocesano, che espongono opere di pregio di pittori cortonesi come Luca Signorelli e Beato Angelico; la Basilica di Santa Margherita e la Fortezza, che dominano dall’alto la città; l’Eremo delle Celle, dove visse San Francesco d’Assisi.