Antonio Perrino, per tutti Nino, è una figura emblematica nel mondo vinicolo di Dolceacqua, una piccola cittadina incastonata nelle colline liguri. Siamo vicino al confine con la Francia. La sua cantina, Testalonga, è famosa per la produzione di vini che rispecchiano profondamente il territorio e la tradizione locale, con particolare attenzione alle varietà autoctone Rossese e Vermentino.
Antonio iniziò a raccogliere le uve nei vigneti di famiglia sui terrazzamenti delle colline di Dolceacqua, nelle zone di Arcagna e Casiglian, già nel 1961. Iniziò seguendo le orme dei suoi genitori. La sua cantina, descritta come una microcantina o un “garage” nel cuore di Dolceacqua, è il luogo dove le uve vengono pigiate a piedi. Le fermentazioni spontaneamente con lieviti indigeni, senza l’uso di tecnologie moderne, fanno il resto. Questo approccio artigianale, che Nino ha mantenuto inalterato per oltre 50 anni, enfatizza la sua visione del vino. Un’espressione autentica del terroir e della tradizione.
La cantina Testalonga si distingue non solo per la produzione limitata e ricercata di Rossese e Vermentino, ma anche per il modo di coltivare queste vigne. Sulle ripide terrazze sopra il villaggio, dove il suolo è composto da argilla e calcare, crescono le viti più antiche. Alcune hanno oltre cento anni, mentre gli ulivi millenari aggiungono un ulteriore tocco di magia a questo paesaggio già incantevole. La posizione offre viste mozzafiato fino alla Corsica nelle giornate limpide.
Recentemente Erica Perrino, nipote di Nino, ha deciso di unirsi a lui, lasciando il suo precedente lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla cantina. Questa scelta segna una continuità nella passione per la viticoltura e la produzione vinicola di famiglia, assicurando l’eredità di Testalonga in mani sicure.
I vini di Testalonga, con le loro profonde radici nella tradizione e nel rispetto per la natura, rappresentano una delle migliori espressioni della Liguria di Ponente. Sia il Rossese che il Vermentino di Nino sono ricercati per il loro carattere unico. Sono frutto di un lavoro che va oltre la semplice vinificazione, per diventare custodia di un’eredità culturale e naturale preziosa. In ogni sorso dei loro vini si assapora la storia di una famiglia che ha saputo trasformare la passione per la terra in una testimonianza viva dell’identità di Dolceacqua.